“Padre, è un anno e mezzo che non mi confesso, ma non saprei nemmeno che cosa confessare”. Oppure altre frasi come: “Io verrei anche a confessarmi, ma non so che cosa dire. Faccio la mia vita, lavoro, mi occupo della mia famiglia … Che peccati faccio?”.

Alla luce di questo ci viene da chiederci: “Ma ci sono ancora i peccati?”. Un tempo c’era il prontuario con elencati tutti i peccati; bastava indicarli e dire il numero e si era a posto. Ora che cosa è cambiato: il prontuario o il senso del peccato? La cosa quindi è seria.

Per spiegarmi del rischio che corriamo faccio ricorso ad un’immagine che conosciamo tutti: il “coronavirus”. Un essere invisibile, che non siamo ancora riusciti a identificare. Adesso ha pure delle varianti (inglese, brasiliana, sudafricana …). Qualcuno ha voluto ignorarlo, ma ha pagato un conto salato. Puoi ignorarlo, ma lui c’è e agisce in un modo subdolo. Tutta l’umanità è coinvolta. Nonostante gli sforzi e i sacrifici non riusciamo a venirne fuori.

Il peccato, come il covid19, più lo ignoriamo più corriamo dei rischi. Molti disagi personali e collettivi, le inquietudini, le crisi familiari, la fatica del vivere … Se andiamo alla radice di questo malessere, troveremo il responsabile, il peccato.

Nella storia dell’umanità come la vede e la interpreta la Bibbia c’è un episodio che può insegnarci qualcosa. Nella prima famiglia umana ci sono due figli, molto diversi: Caino e Abele. Il loro stesso nome ha un significato: il primo (Caino) significa “ho acquistato un figlio da Dio), il secondo (Abele) significa; alito, respiro, nebbia… Molto diversi fra loro: uno agricoltore, l’altro allevatore. Caino, il primogenito, dovrebbe essere il preferito, invece Dio preferisce Abele. Scatta l’invidia e la gelosia. Dio se ne accorge dice a Caino: «Perché il tuo volto è abbattuto? Se agisci bene dovresti tenere alto il tuo viso, se agisci male il peccato è accovacciato alla tua porta». Si concluderà con il primo fratricidio. Se Caino si fosse fermato prima la storia umana sarebbe stata molto diversa. Gelosia e invidia hanno preparato questo disastro. Guerre, liti familiari, odi, rancori … corrodono la vita umana, già di per sé faticosa.

La nascita dei deserti

All’inizio il mondo era tutto un immenso giardino fiorito: Dio, creando l’uomo gli disse: “Ogni volta che compirai una cattiva azione, io farò cadere sulla terra un granellino di sabbia”. Ma gli uomini non gli fecero caso. Che cosa avrebbero significato uno, cento, mille granellini di sabbia in un immenso giardino fiorito? Passarono gli anni e i peccati degli uomini aumentarono: torrenti di sabbia inondarono il mondo.

Nacquero così i deserti, che di giorno in giorno divennero sempre più grandi. Ancor oggi Dio ammonisce gli uomini dicendo: “Non riducete il mondo fiorito in un immenso deserto; piantate i fiori del vostro impegno ogni giorno, senza mai stancarvi”. (racconto popolare arabo)

Noi abbiamo l’abitudine di fare dei check-up, anche quando ci sembra di stare bene, per vedere se mai non ci sono rischi per la nostra salute. Anche per il nostro spirito ci sono dei check-up da fare, prima che il cane che è alla nostra porta si svegli e faccia disastri. Nel primo capitolo del Vangelo secondo Marco c’è un episodio che ci può aiutare.

A Cafarnao.«Entrato di sabato nella sinagoga, insegnava. Ed erano stupiti del suo insegnamento. Egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!» (Mc 1,21-25)

Al centro dell’episodio c’è Gesù che insegna. Un insegnamento vero, non formale. Tra gli uditori c’era un uomo a cui nessuno aveva fatto caso. Un uomo apparentemente normale; potremmo dire un praticante come tanti altri; il Vangelo dice che era “posseduto” da qualcosa che lo corrodeva. A Caino Dio aveva detto: «il peccato è accovacciato alla tua porta». Quell’uomo andava in sinagoga tutti i sabati e pregava con gli altri, ma dentro aveva qualcosa che lo distruggeva. Quando Gesù ha cominciato a parlare è scoppiato il bubbone. È la parola, l’insegnamento di Gesù che snida il peccato accovacciato nella nostra vita. Non c’è un altro modo per snidare il pericolo che ci minaccia.

La Quaresima è il tempo per attingere alla fonte della Parola di Gesù. È un’acqua che ci purifica dalle scorie. Beviamone tanta; ci aiuterà a superare i rischi che si annidano in noi senza che ne accorgiamo. BUONA QUARESIMA.